L’isteroscopia ci consente di osservare il canale cervicale e la cavità uterina mediante l’introduzione di uno strumento di appena 2.9 mm di diametro (l’isteroscopio) che, collegato ad una telecamera, trasferisce le immagini su un monitor.
L’esame ci consente di studiare il canale cervicale, la cavità uterina e l’endometrio.
Questo esame ultraspecialistico di secondo livello non sostituisce l’ecografia, anzi spesso è successivo ad un esame ecografico che ha posto il sospetto, e consente di fare diagnosi fini e certe capaci di dirimere proprio quei dubbi posti dall’ecografia.
L’isteroscopia può essere diagnostica o operativa.
COS’E’ L’ISTEROSCOPIA DIAGNOSTICA?
E’ un esame ambulatoriale, invasivo, ben tollerato dalle pazienti che permette di riprendere, sin da subito, le proprie abitudini di vita e la propria attività lavorativa.
L’esame dura generalmente dai 2 ai 5 minuti.
COME SI ESEGUE L’ISTEROSCOPIA DIAGNOSTICA?
L’isteroscopio è introdotto direttamente in vagina senza utilizzare lo speculum (in vaginoscopia).
Poiché la cavità uterina è virtuale è necessario utilizzare anidride carbonica o soluzione fisiologica per distendere le pareti dell’utero e poter osservare l’endometrio, gli osti tubatici, e le pareti dell’utero.
IN CHE PERIODO SI ESEGUE L’ISTEROSCOPIA DIAGNOSTICA?
Generalmente l’esame deve essere eseguito tra il sesto e il dodicesimo giorno del ciclo. Questi tempi sono determinati dallo spessore dell’endometrio che, nella fase proliferativa è generalmente più sottile e le ghiandole endometriali sono meno esuberanti, pertanto è più facile osservare e riconoscere patologie in atto. Al contrario un endometrio secretivo, ispessito, può talvolta nascondere miomi sottomucosi, polipi endometriali e purtroppo talvolta anche aree sospette.
La presenza di sanguinamento, il non aver avuto gravidanze o non aver partorito, l’imene integro, la presenza di stenosi cervicale non sono controindicazioni all’esame, ma possono solamente renderne più difficile l’esecuzione.
QUALI SONO LE INDICAZIONI?
L’isteroscopia diagnostica è indicata nelle seguenti situazioni:
- Polipo cervicale: l’isteroscopia ci consente di raccogliere informazioni indispensabili quali le reali dimensioni, la precisa localizzazione della base d’impianto o l’eventuale patologia endocavitaria associata. Tutti elementi che consentono di pianificare il successivo trattamento.
- Sterilità o infertilità: l’isteroscopia ha da tempo sostituito l’isterosalpingografia per lo studio della cavità e del canale cervicale; la valutazione isteroscopica ormai deve sempre precedere tecniche di fecondazione assistita. L’isetrosalpingografia resta l’esame di riferimento per valutare la pervietà tubarica, mentre con l’isteroscopia si possono valutare stenosi cervicali, lesioni occupanti spazio, la presenza di malformazioni uterine come gli uteri setti o subsetti o uteri tubulari.
- Sanguinamento uterino anomalo (A.U.B. – Abnormal Uterin Bleeding): per questo tipo di disturbo, che può presentarsi in qualsiasi età della donna, è senza dubbio l’esame di riferimento.
- Un sanguinamento uterino può comparire dall’età fertile alla menopausa sia sotto forma di macchie (lo spotting) che con vere e proprie emorragie (chiamate appunto metrorragie).
- Un cenno a parte merita l’ISTMOCELE, patologia che consegue ai cesarei, dovuta alla retrazione cicatriziale della zona a livello del terzo medio o superiore del canale cervicale dove appunto si crea una concavità nella quale il sangue ristagna e., dopo la fine del flusso mestruale, è responsabile di fastidiose e continue perdite marroni sul salvaslip.
- Lost IUD: l’isteroscopia è l’unico la metodo sicuro per rimuovere le spirali che non possono essere rimosse per via vaginale e ciò avviene quando non sono presenti i fili che fuoriecono dal canale cervicale. E’ infatti più sicuro visualizzare la spirale o i suoi fili e procedere alla rimozione sotto guida diretta, utilizzando piccolissimi strumenti di appena 3 mm, piuttosto che procedere alla cieca.
- Controllo durante la terapia con antiestrogeni per carcinoma mammario: l’isteroscopia è indispensabile per valutare la risposta dell’endometrio alla terapia con antiestrogeni (tamoxifene) e permette di riconoscere pattern endometriali rischiosi per i quali è necessario modificare o sospendere la terapia.
- Sospetta Asherman: dovuta ad aderenze (dette sinechie) nel canale cervicale o nell’utero che si manifestano con flusso mestruale ridotto, assente, doloroso.
- Diagnosi del carcinoma endometriale: l’isteroscopia permette una visione diretta delle strutture intrauterine e consente di valutare l’aspetto, la vascolarizzazione e la dimensione. Pertanto è oggi la metodica più accurata e sensibile per individuare il carcinoma endomatriale anche negli stadi precoci. Non solo quindi consente di visualizzare precisamente la lesione, ma anche di orientare una biopsia e di valutare il canale cervicale o gli osti tubarici fornendo preziose informazioni al chirurgo oncologo ginecologo.
- L’isteroscopia risulta oltremodo utile nel monitoraggio della iperplasia endometriale e nel monitoraggio della terapia sostitutiva in menopausa e nella valutazione delle endometriti.
Oggi grazie a questa procedura avanzata che in mani esperte è semplice, sicura ed affidabile, il raschiamento diagnostico è diventato obsoleto e non dovrebbe essere più eseguito mentre, purtroppo ancora oggi, se ne sente ancora parlare.
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