Isteroscopia Operativa: cosa c’è da sapere
Negli ultimi 25 anni, la chirurgia ginecologica ha conosciuto un cambiamento radicale, tanto che oggi molte patologie possono essere trattate con interventi meno traumatici rispetto al recente passato.
Tra questi interventi mini-invasivi, possiamo includere proprio l’isteroscopia operativa che, grazie a moderni strumenti collegati ad una telecamera, è possibile osservare su un monitor i movimenti precisi e delicati che si effettuano nell’utero.
In questo modo possiamo asportare sia lesioni grandi, che misurano addirittura 7-8 cm, che fare biopsie mirate in aree di pochi millimetri senza però traumatizzare il tessuto sano circostante.
Questa precisione è molto utile nell’identificazione di lesioni preneoplastiche o francamente maligne infatti, rispetto al tradizionale raschiamento diagnostico intrauterino (chiamato anche curettage o D&C) che veniva eseguito “alla cieca”, con l’isteroscopio si è certi di prelevare il tessuto che si vuole esaminare.
Gli strumenti che consentono di poter vedere cosa c’è nell’utero e che in molti casi ci permettono anche di rimuovere le lesioni presenti sono i moderni isteroscopi, che oggi possiamo utilizzare in base alla patologia da trattare e il cui diametro varia dai 2.9, 5, 6 fino ad arrivare ai 9 mm. Ne consegue che anche le anse, gli elettrodi, le forbici e le pinze sono di appena 3 mm.
Personalmente, ritengo che l’isteroscopista debba avere quanti più strumenti possibile durante la propria seduta, così da poter decidere quale usare al momento opportuno, in base non solo alle condizioni del paziente ma anche in relazione alle dimensioni ed alla sede alla patologia da trattare.
Per questo motivo, nel mio ambulatorio, ho tutti gli strumenti oggi disponibili, quali: il TROPHYSCOPE® sec. CAMPO di 2,9 mm, l’isteroscopio di Bettocchi da 5 mm, , il miniresettore bipolare da 6 mm ed il resettore di Iglesias di 9 mm, per la resettoscopia. A ciò, si aggiunge la possibilità di utilizzare strumenti con corrente monopolare o bipolare, possedendo elettrobisturi di ultima generazione.
Avere l’intera gamma di strumenti miniaturizzati mi permette di effettuare l’esame senza causare dolore ma anche di poter trattare molte patologie senza ricorrere all’anestesia e quindi senza dover effettuare un ricovero ospedaliero perché, in virtù del minimo traumatismo, riesco a rimuovere la lesione durante la procedura diagnostica.
Questo è il concetto anglosassone del “see and treat”: senza anestesia, non in sala operatoria e al momento della diagnosi, quindi senza la necessità di avere a disposizione accertamenti diagnostici o strumentali (ECG, esami ematochimici, Rx torace).
Oggi si tende a distinguere tra isteroscopia operativa ambulatoriale, detta anche “office”, e quella maggiore, da effettuare in sala operatoria.
L’isteroscopia office ed il “see and treat”
Questa isteroscopia può essere eseguita con strumenti miniaturizzati che durante l’esame consentono di utilizzare piccoli strumenti mediante i quali è possibile effettuare biopsie endometriali ed endocervicali ma anche di poter rimuovere
numerose patologie, tra cui i polipi endometriali ed endocervicali, piccoli miomi e aderenze chiamate “sinechie”.
Il vantaggio è facilmente comprensibile: la donna non ha bisogno di alcun ricovero, non c’è alcuna convalescenza ed è possibile riprendere le proprie abitudini nel giro di poche ore.
La fattibilità dell’intervento in office è strettamente legata all’abilità dell’operatore, perché si esegue senza anestesia, pertanto, un istroscopista esperto riesce a rimuovere polipi, miomi e sinechie in poco tempo, massimo 20 minuti, senza disconfort per la paziente.
L’abilità e l’umanità dell’operatore sono indispensabili anche per la capacità di indurre, attraverso un colloquio costante con la paziente, un senso di serenità e di tranquillità, che, in molti casi, riesce ad avere un effetto sedativo. A tal proposito, si parla di analgesia verbale che, proprio durante l’esame isteroscopico, riveste particolare importanza.
Isteroscopia quando farla e quali patologie possono essere trattate con l’isteroscopia operativa ambulatoriale?
- Polipi endometriali (polipectomia endometriale con forbici da 5 Fr. o con elettrodo mono o bipolare);
- polipi endocervicali;
- miomi intrauterini sottomucosi di 1 cm (miomectomia);
- setti uterini (settoplastica);
- aderenze intrauterine endocervicali ed endometriali (sinechiolisi);
- biopsie endometriali;
- biopsie endocervicali;
- rimozione di dispositivi contraccettivi intrauterini (IUD) dislocati o corretto riposizionamento in cavità;
- valutazione delle pazienti che assumono Tamoxifene per monitoraggio dell’iperplasia ghiandulo-cistica;
- pipelle per sterilità di coppia.
È necessaria l’anestesia in isteroscopia office?
- No, non è necessaria alcuna anestesia generale.
L’isteroscopia operativa ambulatoriale è dolorosa?
- Non è una procedura dolorosa, talvolta possono verificarsi crampi mestruali durante l’esame, che possono durare nelle ore successive, pertanto non è prevista alcuna convalescenza.
È possibile avere rapporti prima o dopo l’isteroscopia?
- Si, è possibile avere rapporti dopo l’isteroscopia; mentre per i rapporti prima di sottoporsi all’esame, si consiglia di non averne nelle 12 ore precedenti.
Quando è controindicata l’isteroscopia office?
- Come ogni esame isteroscopico, è controindicato in gravidanza e in presenza di un flusso mestruale o di carcinoma della cervice.
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