Menopausa e climaterio: cosa c’è da sapere
Se il menarca è la prima mestruazione che introduce la donna in una fase della vita in cui può avvenire la riproduzione, la menopausa è l’assenza di mestruazioni e rappresenta la fine dell’età fertile, dopo la quale una gravidanza non è più possibile.
Il periodo di transizione che precede e segue la menopausa è chiamato Climaterio e si caratterizza per la progressiva diminuzione del numero dei follicoli.
Nella maggior parte dei casi la menopausa fisiologica si presenta tra i 50 anni con un intervallo tra i 45 e 53 anni.
Si parla di menopausa prematura se interviene tra i 40 ed i 45 anni, o di menopausa precoce se compare prima dei 40 anni.
E’ definita menopausa tardiva se inizia dopo i 53 anni.
Sempre la menopausa è legata alla mancata produzione di ormoni (estrogeni e progesterone) da parte delle ovaie per esaurimento dei follicoli, il cui numero è già stabilito alla nascita.
Ogni donna vive questo delicato periodo di transizione in maniera soggettiva sia dal punto di vista emotivo che per la sintomatologia, così se per qualcuna è una liberazione dalle mestruazioni e semmai dal pensiero anticoncezionale, per altre può essere vissuta con estrema tristezza.
Alcune donne presentano fastidiosi sintomi climaterici mentre altre solo lievi disturbi.
E’ altrettanto vero che se in alcuni casi le mestruazioni scompaiono improvvisamente senza mai più presentarsi, per altre invece sono precedute da un periodo – talvolta lungo – di flussi mestruali definiti “irregolari” e che introduce alla PERIMENOPAUSA
In questo periodo i cicli possono essere ravvicinati e le mestruazioni possono essere più brevi o lunghe. Col passare del tempo i cicli “saltano” ossia scompaiono per mesi per poi ricomparire.
Non tutte le alterazioni del ciclo mestruale possono essere riconducibili alla perimenopausa, per questo è molto importante che un ginecologo valuti la natura delle alterazioni del ciclo mestruale.
Pertanto si può giustamente affermare che ogni donna ha la sua menopausa.
Fortunatamente oggi si presta maggiore attenzione ai cambiamenti che la menopausa comporta e c’è maggiore interesse a contrastare gli effetti potenzialmente negativi cui espone.
Esistono casi in cui la menopausa non è naturale ma è indotta, ovvero successiva ad interventi di asportazione delle ovaie, a chemioterapia o radioterapia. In questi casi l’effetto di radiazioni o farmaci chemioterapici causa un danno permanente alle ovaie. I sintomi da menopausa indotta possono essere molto simili a quelli della menopausa naturale, ma gli effetti emotivi sono più marcati, non solo perché gravati alla presenza della malattia di base cui si deve far fronte, ma anche perché intervengono spesso in epoca precoce.
QUALI SONO I SINTOMI?
Vampate di calore: si ritiene che le vampate di calore e le sudorazioni siano il risultato di alterazioni a livello ipotalamico. Si verifica una vasodilatazione che determina la sensazione di crescente calore nella parte superiore del corpo, accompagnate da rossore al viso e al collo con perdita di calore e profusa sudorazione cui seguono vasocostrizione e brividi.
Le vampate di calore insorgono improvvisamente e sono scatenate da situazioni di stress, ambienti caldi o alcool; durano 2-3 minuti ed insorgono anche di notte, causando spesso disturbi del sonno e sono responsabili di irritabilità e umore depresso.
E’ consigliabile in questi casi soggiornare in ambienti freschi.
Disturbi del sonno: accompagnano spesso la menopausa, e possono essere accentuati da stati d’ansia e irascibilità tipici di questa fase, questi ultimi responsabili di irritabilità ed umore represso.
Cambiamento del tono dell’umore: un umore talvolta depresso accompagna tutto il periodo della perimenopausa, così come precedentemente poteva insorgere nella sindrome premestruale. Crisi di pianto improvvise ed un umore generalmente depresso possono farsi frequenti e rendere questa fase di transizione particolarmente dolorosa. In questi casi è indispensabile riconoscere e mettere in relazione questa condizione con la menopausa per parlarne con il proprio ginecologo facendosi consigliare su come superare questo disaggio e migliorare la propria qualità di vita.
Aumento di peso: molte donne, a causa dei cambiamenti ormonali, vanno incontro ad aumento di peso dopo i 40-45 anni e questa condizione si caratterizza anche da un aumento della massa adiposa a livello prevalentemente addominale. La massa muscolare diminuisce, si riduce il metabolismo basale e conseguentemente il fabbisogno calorico. Per evitare di vedere il proprio corpo cambiare è indispensabile modificare le abitudini alimentari.
Alterazioni della pelle: la perdita di elasticità della pelle è dovuta alla riduzione del collagene, responsabile anche dell’aumento delle rughe e della secchezza. Alcune donne lamentano anche la comparsa di acne.
Sintomi vaginali: la progressiva carenza di estrogeni comporta assottigliamento delle pareti vaginali, con perdita di elasticità ed idratazione.
Si può assiste alla comparsa di secchezza vaginale (evidenziata anche dal pap-test sotto forma di atrofia) e dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia). Questi disturbi sono permanenti ma possono essere efficacemente contrastati. È consigliabile chiedere al ginecologo di fiducia e non utilizzare prodotti che non siano concepiti specificamente per questi disturbi.
L’incontinenza urinaria: è un altro disturbo che tende a presentarsi più frequentemente dopo la menopausa per cui è richiesta la consulenza del ginecologo.
QUALI SONO I RISCHI?
L’osteoporosi: rappresenta il rischio per la salute più grave. La massa ossea si riduce progressivamente rendendo le ossa più fragili ed esponendo al rischio di fratture spontanee.
La vita sedentaria, l’abuso di alcool e di caffè, il fumo di sigaretta, una dieta iperproteica e ipersodica sono considerati fattori di richio. Si raccomanda pertanto di svolgere attività fisica (passeggiate di 30 minuti al giorno) e contenere l’uso di bevande alcoliche e di caffè. L’osteoporosi da menopausa colpisce prevalentemente l’osso trabecolare e deve essere valutata attraverso lo studio della densità ossea (M.O.C). L’obiettivo principale è quello di riconoscerla precocemente e intraprendere una terapia precoce per ridurre il rischio di fratture.
Il rischio cardiovascolare: aumenta in questa fase della vita, responsabile l’ipoestrogenismo, che determina un cambiamento dell’assetto lipidico con aumento del colesterolo “cattivo” (LDL) ed una diminuzione delle HDL. A ciò si aggiunge frequentemente la comparsa d’ipertensione arteriosa.
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