Pap test: per individuare precocemente tumori del collo dell’utero
Meglio conosciuto come Pap test, il test di Papanicolaou è un esame utilizzato da anni come screening per individuare le donne a rischio di sviluppare un tumore della cervice uterina.
Il Pap test può anche dare utili indicazioni sull’equilibrio ormonale della donna e permette di riconoscere infezioni batteriche o micotiche.
Il Pap test in cosa consiste e come si esegue?
Dopo aver introdotto lo speculum in vagina ed aver evidenziato la cervice dell’utero, si utilizzano la spatola di Ayre ed il Cytobrush per prelevare piccole quantità di muco in cui sono sospese cellule che provengono dal canale cervicale che vengono stese su un vetrino e fissate con spray che mantengono intatte le cellule.
Il preparato viene inviato al laboratorio, dove sarà opportunamente colorato per essere osservato al microscopio.
In Italia, la classificazione consigliata e più frequentemente utilizzata è il Sistema Bethesda 2014 (TBS 2014).
Il Pap test fa male?
Il prelievo non è doloroso: il fastidio che può essere avvertito è legato esclusivamente all’introduzione dello speculum vaginale.
In alcuni casi, l’ansia e la paura di sentire dolore possono comportare una contrazione dei muscoli della vagina e questo atteggiamento di difesa rende fastidioso l’esame, pur essendo assolutamente comprensibile.
Inoltre, soprattutto in menopausa o quando si utilizzano contraccettivi ormonali estroprogestinici, esistono condizioni particolari legate soprattutto all’atrofia ed alla secchezza vaginale che rendono l’esame poco confortevole per la paziente.
Fortunatamente l’uso di creme lubrificanti o di speculum di misure adeguate – ne esistono infatti di differenti misure – risolvono il problema.
Quando non è possibile effettuare il Pap-test?
Ovviamente, non è possibile eseguire l’esame se la donna non ha avuto rapporti sessuali: la presenza dell’imene integro ovviamente non consente l’introduzione dello speculum.
Inoltre, se ci sono infezioni cervico-vaginali in atto, è preferibile curare prima l’infezione e successivamente effettuare il pap-test: infatti, anche se alcune patologie infettive possono essere individuate dal pap-test, spesso lo stato infiammatorio non consente una corretta interpretazione del vetrino ed il citologo raccomanda di ripetere l’esame dopo opportuna terapia.
In questi casi il mio consiglio è quello di risolvere prima l’infezione e, solo dopo alcuni giorni dalla fine della terapia, eseguire il Pap test.
Altra controindicazione è la presenza del flusso mestruale, per cui è bene prendere appuntamento quando non vi siano perdite mestruali in atto. Se le mestruazioni dovessero arrivare nei giorni immediatamente precedenti o il giorno stesso della visita, occorre rimandare l’esame.
Pap test e gravidanza: è possibile effettuare il paptest in gravidanza?
Contrariamente alle opinioni diffuse, il Pap test in gravidanza è ammesso, in quanto questa non rappresenta una controindicazione all’indagine. Anzi, in occasione delle prime visite nel corso della gravidanza, viene chiesto alla donna quando abbia effettuato l’ultimo Paptest.
Se il controllo non è recente, è importante fare un prelievo.
Pap test e rapporti sessuali: è possibile avere rapporti prima o dopo il pap-test?
Si raccomanda di non avere rapporti nelle 24 ore prima di sottoporsi al test, per evitare che possano esserci fenomeni infiammatori legati al trauma del rapporto.
È, invece, possibile averne dopo aver effettuato l’esame, a meno che non sia lo specialista a sconsigliarlo, avendo avuto l’occasione di evidenziare la presenza di infezioni o stati infiammatori.
L’uso di contraccettivi ormonali o la presenza della spirale controindicano il Pap-test?
L’uso di contraccettivi ormonali orali o locali, come l’anello vaginale, o la presenza di una spirale intrauterina (I.U.D.) sono irrilevanti ai fini del test.
Le donne in menopausa devono sottoporvisi?
Anche le donne in menopausa devono continuare a sottoporsi all’esame, ma la cadenza dei controlli viene stabilita dal ginecologo tenendo conto dei risultati degli esami degli anni precedenti e di quello attuale.
Le donne che sono vaccinate per l’HPV con Gardasil devono sottoporsi al pap-test?
La vaccinazione non esonera dal pap-test, tuttavia protegge da alcuni ceppi virali capaci promuovere il tumore della cervice.
Oggi è ormai accertato che il tumore al collo dell’utero è dovuto all’infezione causata dal Papillomavirus: è quindi fondamentale vaccinare le ragazzine prima che abbiano i primi rapporti, in quanto il virus, noto come HPV, viene trasmesso soprattutto per via sessuale.
È altrettanto importante sapere che la vaccinazione contro l’infezione da HPV non esonera dall’esecuzione dell’esame e, anzi, a seguito di un pap test positivo, il medico può raccomandare anche l’esecuzione di un test HPV: infatti, la protezione non assicura una copertura totale perché protegge solo da alcuni ceppi virali.
Per saperne di più, prenotate la vostra visita presso la nostra struttura.
Per qualsiasi informazione o prenotazione basta compilare il form sottostante e sarete ricontattate al più presto.